CONTRO

Immagine presa da Google

Contro, è il diciannovesimo album del gruppo italiano Nomadi, pubblicato il 10 giugno 1993.

Questo è un brano scritto sulla guerra, sulla gioventù e sulla forza di non arrendersi mai.

Questo brano canta: “Contro i fucili, carri armati e bombe, contro le giunte militari, le tombe contro il cielo che ormai è pieno, di tanti ordigni nucleari contro tutti i capi al potere che non sono ignari.”

Ecco partendo da questa strofa, mi trovo qui a fare una riflessione su ciò che sta accadendo.
Negli ultimi giorni stiamo sentendo spesso della guerra tra Russia e Ucraina, ormai tutto questo per noi è quotidianità. Questa canzone condanna la guerra, condanna l’atteggiamento dei potenti che fingono di essere inconsapevoli, ma in realtà sono consapevoli di ogni mossa che commettono.

Siamo dinanzi ad una situazione tragica, ci troviamo nuovamente di fronte ad un ostacolo che ad oggi sembra insormontabile, siamo qui indifesi, consapevoli di non poter essere d’aiuto; tutto per forze superiori che decidono del futuro altrui, potenti che prima di pensare ai propri civili, pensano al proprio interesse economico, siamo dinanzi ad un’autosabotazione dell’umanità.

Non ci sono molte parole per spiegare ciò che sta accadendo, ma ciò che ci resta
da fare è sperare in una resa, affinché non ci siano conseguenze catastrofiche per tutti.

Essere contro la guerra, contro ogni forma di violenza potrà salvare noi giovani e il nostro futuro; parlare di futuro ad oggi, ci sembra qualcosa di irraggiungibile, qualcosa che non riusciamo ad immaginare, ma bisogna essere speranzosi, bisogna credere che qualcosa migliorerà, bisogna sperare in un mondo con persone che cercano la pace.

Credere e non arrendersi è ciò che ci aiuterà ad andare avanti, è ciò che ci darà quella speranza di cui abbiamo bisogno.

Dobbiamo credere in un futuro migliore, dobbiamo credere che un giorno tutto questo cambierà, affinché un domani tutti questi momenti difficili possano essere raccontati con un velo di malinconia ma con la consapevolezza di aver superato un momento storico di questo calibro.

 

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