PER NOI TUTTE C’È ANCORA DOMANI

Un film campione di incassi è quello di Paola Cortellesi “C’è ancora domani”, che supera in Italia alcuni dei film più acclamati al mondo, tra cui Barbie ed Oppenheimer, che hanno suscitato dibattiti.

Ambientato nell’anno 1946, reso ancora più realistico dal bianco e nero, ci catapulta nella realtà di un tempo che per certi versi è ancora tutt’oggi attuale. La storia di Delia, una donna vittima di violenza domestica da parte del marito, ma al tempo stesso una lavoratrice che cerca di dare un futuro migliore a sua figlia mettendo da parte soldi per permetterle di continuare il suo percorso scolastico. 

Un film destinato a sensibilizzare ragazzi fin dalla tenera età, che tramite battute ironiche e scene di violenza edulcorate dal ballo e dalla musica riesce a far comprendere le dinamiche di una relazione tossica. 

La Cortellesi si cimenta per la prima volta nella regia di un film, riuscendoci alla perfezione. Ciò che stupirà il pubblico sarà però il finale che sarà opposto alle loro aspettative. 

Perché questa tematica ci tocca ancora? Il film mostra la condizione di inferiorità della donna e la prima volta che essa ha avuto diritto al voto, oggi i diritti delle donne in Italia sono sempre andati a crescere e possiamo quasi definirci sullo stesso piano degli uomini, ma la violenza, in qualsiasi forma, è ancora presente nella nostra società. Il caso di femminicidio più discusso è stato quello di Giulia Cecchettin, vittima numero 105, ma non l’ultima: subito dopo il femminicidio di Giulia, il 28 novembre sono avvenuti due femminicidi nelle località di Parma ed Andria, l’ultima vittima risale al 19 dicembre. 

In conclusione, pensiamo che la visione di questo film sia adatta ad un pubblico specialmente adolescenziale per avvicinarlo a tematiche così delicate, per prevenire che ci siano future vittime e sempre più violenza, un film che educa umanamente ognuno di noi. 

 

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