Il 5 giugno 2022 il Forum dei giovani ha preso parte al progetto di Trekking urbano alla scoperta dei monumenti del nostro comune, organizzato dall’Associazione Universitas Sancti Severini.
La visita è iniziata dal Palazzo Vanvitelliano, sede del Comune. Volete sapere una novità? Molto probabilmente, come è emerso dagli studi degli ultimi anni, il palazzo sarebbe stato realizzato su progetto di Leon Battista Alberti.
La città nasce nel III secolo d. C. Come stazione merci da Napoli, Benevento e Paestum e i pedaggi venivano pagati in base al numero di ruote. Successivamente, dal VI secolo d. C. divenne un presidio longobardo con la famiglia Arechi, che divenne la famiglia reale di Salerno. Dal 1066 venne conquistata dai Normanni sotto Roberto il Guiscardo che affidò il Regno a Turgisio di Rota, che si rivelò violento e fu scomunicato dal Papa. Per essere perdonato portò nel paese la reliquia di S. Severino, santo normanno molto amato dal popolo.
Siamo poi passati a visitare il museo interno che è sia archeologico sia naturalistico. Mostra infatti non solo il plastico del castello e modellini delle armi da fuoco, ma anche una vasta serie di piante, tra cui il mirto.
Il castello è il secondo più grande per estensione della Campania. È formato da 3 livelli ed è stata scoperta una cripta gotica del 1300 che sarà messa in sicurezza e facilmente visitabile.
Siamo poi andati alla chiesa di S. Antonio in cui è presente, vicino all’altare un sepolcro dedicato a Tommaso II S. Severino, su 3 livelli in cui si vede il la figura del santo sepolto che poggia su 4 angeli, che rappresentano le 4 virtù cardinali. La chiesa è formata da tre navate, che precedentemente erano gotiche, ma che furono ristrutturate in stile barocco del Seicento a causa di un’alluvione. Nella chiesa è presente anche una cappella dedicata alla Madonna del Rosario di Pompei. Inoltre, è presente una famosa reliquia che è presente dietro un quadro, che ogni anno il 1° novembre viene aperto. Siamo poi passati al complesso campanario di S. Giacomo, una torre formata da 36 scalini da cui si vede l’esterno della navata centrale della chiesa di S. Antonio.
La visita è continuata in due monumenti moderni: la chiesa di S. Rocco le cui vetrate sono state rifatte ad inizio Novecento e il Monumento ai caduti realizzato da Chiaromonte, che si presenta come un obelisco in continuità con la collina retrostante.
È stato davvero stimolante ascoltare la storia della famiglia San Severino, che non solo è imparentato a S. Tommaso D’Aquino (la cui sorella Teodora è sposata a Guglielmo San Severino), ma ha dato i natali a donne forti come Fenizia, che è riuscita a proteggere il castello per oltre due mesi contro Guglielmo d’Altavilla, re di Sicilia. Dal Cinquecento la famiglia fu condannata alla Damnatio memoriae, poiché filofrancesi e l’ultimo normanno, Ferrante fu costretto al confino in Francia. Per gli studiosi è difficile ricostruire la storia dei San Severino, condannati all’oblio fino al 1920, quando furono trovate varie menzioni in dei codici scritti da S. Tommaso d’Aquino.
Si ringrazia l’Associazione Universitas Sancti Severini e in particolare la nostra guida Angelo Coda per questa fantastica esperienza e aspettiamo settembre per visitare il Castello e la sua cripta.