X AGOSTO: EDUCARE AL PERDONO

X Agosto è una poesia di Giovanni Pascoli, pubblicata nella raccolta “Myricae” il 9 Agosto 1896. In questo componimento il poeta racconta il lutto più importante, che segnerà la sua vita e la sua produzione: la morte del padre.

Il padre venne ucciso di ritorno da Cesena, probabilmente per invidia del ruolo di lavoro che svolgeva, il 10 Agosto del 1867 quando il poeta aveva solo 12 anni. Oltre a riportare la tragedia familiare, il poeta racconta l’uccisione di una rondine mentre tornava a casa, esattamente come suo padre.

Il testo, inoltre, fa riferimento alla crocifissione di Cristo, più precisamente quando rivolge lo sguardo al cielo (la rondine volge al cielo lontano e indifferente lo sguardo e il verme che porta nel becco) e quando perdona i suoi carnefici. La parola “perdono” è anche l’ultima che esce dalla bocca del padre del poeta prima di esalare l’ultimo respiro ed è quella su cui vorrei concentrarmi.

La nostra vita è un’occasione unica, tanti sono i momenti che spesso non riusciamo a cogliere o comunque a non apprezzare pienamente, difficilmente abbiamo una seconda possibilità. Dobbiamo imparare a perdonare, a credere nel cambiamento delle persone perché solo perdonando possiamo vivere serenamente in pace con noi stessi e con il mondo, ma soprattutto senza rancori e il rimpianto di non averci provato.

 

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