È l’ultimo libro di Matteo Strukul.
L’autore ci mostra un Dante inedito, non solo l’uomo innamorato della bella Beatrice, ma anche un poeta guerriero che prende parte alla battaglia di Campaldino contro i guelfi, un uomo dall’animo diviso tra le aspirazioni ideali e la dura realtà fiorentina, fatta di fazioni e odio, con un cuore diviso tra l’amore per Beatrice e quello per sua moglie Gemma Donati.
Il sommo poeta infatti vive in un’epoca in cui Firenze è dilaniata dalle fazioni dei guelfi (che appoggiano la Chiesa) e i ghibellini (che sostengono l’Impero).
Ma non solo: in questo periodo si susseguono anche lotte di classe tra la vecchia classe nobiliare e la nuova borghesia che alla fine salirà al potere.
Lo scrittore inoltre ci descrive anche una delle più belle amicizie, quella tra il sommo poeta e Giotto, due geni dediti uno alle lettere e uno all’arte.
Il libro ha una scrittura veloce e scorrevole, non è affatto pesante nonostante gli argomenti spinosi che tratta e dunque consiglio vivamente di leggerlo.